Depurarsi con lo yoga
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Tale pratica indiana che prende il nome di shankprakshalan consente di depurare tutto l’apparato digerente a partire dall’esofago fino ad arrivare all’ano, tramite l’assunzione di acqua salata associata a specifici esercizi yogici.
L’acqua salata unita ai movimenti dello yoga porta con se, nel suo tragitto, tutte le scorie e i detriti alleggerendo l’apparato digerente dallo sforzo della digestione.
Le modalità di esecuzione per depurarsi con lo yoga possono essere due:
- Fare piccoli e numerosi lavaggi durante tutto l’arco dell’anno;
- Fare uno e due lavaggi completi all’anno;
Per quanto riguarda i dosaggi in linea di massima va sciolto un cucchiaio di sale marino in un litro d’acqua tiepida e mediamente per effettuare un trattamento depurativo completo è necessario assumere almeno 4 litri d’acqua salata.
Per quanto riguarda le tempistiche è consigliabile eseguire lo shankprakshalan al mattino e a digiuno, alternando l’assunzione di acqua salata agli esercizi yogici previsti. Sicuramente dopo poco si sentirà lo stimolo di andare al bagno e questo è un indicatore che il trattamento sta funzionando bene.
Il trattamento termina quando l’acqua espulsa inizia ad essere pulita e priva di scorie. Al termine della pratica è consigliabile ingerire del riso al burro che aiuta a ripristinare la flora batterica e a lubrificare le paresti intestinali; assolutamente vietato mangiare cibi crudi (frutta e verdura), cibi integrali, latticini e carne nei due giorni successivi alla depurazione.
In conclusione è raccomandabile, prima di depurarsi con lo yoga, consultare un professionista e un medico e farsi seguire in questo percorso da una persona esperta.