Gli alimenti fritti non fanno male!
Alimenti fritti e regime dietetico sono da sempre considerati agli antipodi; friggere i cibi è comunemente ritenuta una pratica poco salutare ed estremamente calorica, e vige la convinzione che friggendo si depauperi l’alimento di molte delle sue sostanze nutritive.
Il pregiudizio ha quindi colpito il fritto in toto, senza apportare le dovute distinzioni ai casi particolari. Infatti è sicuramente vero che friggere i cibi in certi modi sia molto poco salutare e che friggere bene non è facilissimo; ogni volta che si mangiano alimenti fritti bisognerebbe avere la certezza che essi abbiano rispettato le condizioni ideali di cottura, cosa che non sempre è possibile verificare.
In linea di massima un cibo fritto per essere salutare dovrebbe:
- Non venire cucinato per un tempo troppo lungo;
- La temperatura dell’olio dovrebbe essere compresa tra i 160° e i 180°;
- Utilizzare olio d’oliva;
- Non cuocere nello stesso olio alimenti diversi;
- È buona norma tamponare il cibo fritto con carta assorbente;
- Non riutilizzare mai lo stesso olio più di una volta;
Tuttavia il fritto ben cucinato può a buon diritto essere inserito in una dieta bilanciata e salutare e che anzi alcuni cibi, se fritti, mantengono un livello di nutrienti più alto rispetto a quando sono sottoposti ad altri tipi di cottura, spesso ritenuti più salutari, come la bollitura.
Inoltre gli alimenti fritti (specialmente le verdure) secondo le suddette modalità hanno veri e propri effetti benefici, andando a scongiurare l’insorgenza di numerose malattie, grazie alle proprietà antiossidanti dell’olio d’oliva.
Un consiglio utile è quello di prestare attenzione al colore del fritto; infatti una doratura eccessivamente marcata, quasi sulle tinte dell’ocra indica la presenza di una sostanza nociva detta acrilamide.
In conclusione quindi possiamo affermare che da oggi anche se state cercando di perdere peso non sarete più costretti a rinunciare alla bontà di un piatto di alimenti fritti … a patto di rispettare certe condizioni!