Dieta Shangri-La: dimagrire coi cibi insipidi!
La teoria di Roberts tratta il delicato tema dell’alimentazione stravolgendone completamente il focus e spostandolo da una dimensione calorico-centrica a una più prettamente gusto-centrica. Nel senso che diventa nodale un aspetto generalmente piuttosto trascurato nelle diete tradizionali, ovvero quello dell’appetibilità dei cibi.
Questa intuizione venne a Roberts durante un suo viaggio in Francia a ritorno del quale, per il fatto di non aver particolarmente gradito al cucina francese, perse parecchio peso.
Da questo fatto prende ispirazione la teoria del set point, secondo la quale il peso corporeo deriverebbe dal delicato equilibrio tra fame e sazietà. Il nostro personale gusto per i vari cibi, quindi, andrebbe direttamente a influire su tale equilibrio, agendo sul quale sarebbe possibile modificare il nostro peso corporeo con il risultato di un dimagrimento naturale, grazie a cibi giusti da assumere in base al nostro appetito.
Una delle particolarità di questa dieta è quella di favorire una minore assunzione di cibo assumendo all’incirca un’ora prima dei pasti un cibo dal sapore molto neutro, come ad esempio olio d’oliva o acqua zuccherata (fino ad introdurre dalle 100 alle 400 kcal) in modo di non arrivare al pasto troppo affamati.
In linea di massima la dieta Shangri-La consiglia di orientare la propria scelta alimentare verso cibi che non siano eccessivamente saporiti o che non rientrano tra le nostre preferenze assolute in modo che sia più facile limitarne l’introduzione.
Dopo aver letto queste poche righe, qualunque lettore rimarrebbe sicuramente alquanto perplesso dalle argomentazioni ivi espresse.
Noi, dal canto nostro, non possiamo che ribadire e confermare tali perplessità, dal momento che parecchie delle asserzioni del dottor Roberts risultano, quanto meno, discutibili.
Come l’idea che assumere un cucchiaio d’olio prima di pranzare possa effettivamente ridurre il senso di fame. O che l’unica soluzione per dimagrire sia quella di rinunciare per tutta la vita ai nostri cibi preferiti!
Ecco quindi che già queste due soluzioni ci sembrano piuttosto distanti da quell’idea di equilibrio evocata dallo stesso professore statunitense.
C’è da dire, per dovere di cronaca, che il libro La dieta Shangri-La è stato best seller in America, lungi tuttavia dall’essere questo un argomento utile a sostegno della validità di tale filosofia alimentare.