Dieta Lemme: i pro e i contro
Tale “dottrina” vuole andare a stravolgere le tradizionali convinzioni nutrizionali, per introdurre nuovi concetti, definiti come innovativi e rivoluzionari. La principale novità della dieta consiste nello spostare il focus dell’attenzione dal consueto criterio dell’apporto calorico a parametri quali:
- indice glicemico;
- impatto biochimico;
- associazioni alimentari del cibo ingerito;
- pool enzimatico individuale del singolo paziente.
Nella dieta Lemme sono tassativamente vietati sale, zucchero, dolcificanti, latte, pane, aceto e formaggi, mentre è prevista l’assunzione di pasta (a colazione) e carne o pesce a pranzo e cena. Non sono contemplate particolari limitazioni per quanto riguarda la tipologia di cottura da adottare, tuttavia è considerato molto importante consumare i pasti in precisi momenti della giornata.
Un aspetto interessante e di primaria importanza della dieta è, a nostro avviso, costituito paradossalmente da un elemento esterno alla dieta stessa: vale a dire, la personalità del dottor Lemme. Il farmacista, infatti, filtra i propri pazienti sulla base di un test e di un colloquio attitudinali, volti a verificare le reali motivazioni dei candidati; una volta ammessi alla cura, vengono mantenuti col dottore costanti contatti telefonici, durante i quali i pazienti devono aggiornare il Lemme sullo stato di avanzamento della dieta.
È nostro parere del tutto personale che sia proprio questo stretto tipo di rapporto fiduciario (ma anche di dipendenza) innescatosi tra paziente e medico, a garantire l’efficacia della dieta Lemme. Il timore reverenziale nei confronti dell’autorità del dottore e il desiderio di compiacerlo senza mai deluderlo, fungono infatti da ottimi deterrenti in grado di far rigare dritto anche i pazienti generalmente meno ligi al dovere.
In conclusione, l’invito che ci sentiamo di rivolgere a chiunque volesse intraprendere questa dieta, è indubbiamente quello di tenere costantemente informato il proprio medico di base e, in ogni caso, di non seguire tali regimi alimentari sbilanciati per periodi prolungati di tempo.